Quando bisogna innaffiare aglio, cipolle, porri e altri ortaggi che crescono soprattutto sottoterra? È una domanda tipica degli amanti dell’orto alle prime armi: se innaffi troppo poco, muoiono di sete o comunque rimangono piccoli; se innaffi troppo, marciscono o sviluppano malattie fungine.

In questo articolo, vedremo come capire se le tue piante hanno bisogno di acqua.

Cos’ha in comune l’irrigazione di porri, cipolle e aglio

Cipolle e aglio sono senza dubbio coltivazioni più semplici del porro, che richiede molte più cure e che va sottoposto al cosiddetto “imbianchimento” per farlo diventare bianco. Ciononostante, hanno in comunque un processo di irrigazione delicato.

In tutti e tre i casi, la parte della pianta che più ci interessa è il bulbo (anche se le foglie sono spesso commestibili). Ciò significa che non possiamo tenere d’occhio lo sviluppo dell’ortaggio, come invece facciamo con gran parte delle altre piante. Qualche volta, questo ci spinge a commettere errori di irrigazione che solo a posteriori si rivelano tali.

In più, porri, cipolle e aglio sono molto particolarmente soggetti ai ristagni idrici: basta che il terreno sia troppo bagnato una volta di troppo, per rovinare definitivamente una o più cipolle.

Qual è il terreno migliore per coltivarli

Spesso l’irrigazione sbagliata è figlia di una scelta sbagliata del terreno, che risulta troppo o troppo poco drenante. Ad esempio, un terreno con troppa argilla trattiene troppa acqua per queste piante. In gran parte dei casi, le cipolle o l’aglio coltivati in un terreno argilloso finiscono per marcire.

Nel dubbio, bisognerebbe sempre scegliere un terreno a meglio impasto tendente al sabbioso. In questo modo eviti la formazione di ristagni idrici, anche se rischi che il terreno si asciughi troppo in fretta. Per evitare che accada, coprilo con uno strato di pacciamatura: trattiene l’umidità e riduce il numero di infestanti.

Inoltre, molti terreni sabbiosi sono poveri di materia organica e di azoto, essenziale per lo sviluppo di queste piante. Assicurati quindi di concimare l’orto con letame o compost ben maturi. Sottolineiamo “maturi”: aglio, porro e affini sono sensibili ai marciumi; materia organica ancora in decomposizione potrebbe facilitare la loro proliferazione.

Quando innaffiare porri, cipolle e aglio

L’errore più comune è innaffiare i porri troppo poco e, quando mostrano di essere in sofferenza, dare loro tutta l’acqua in arretrato. Questo procedimento aumenta il rischio di ristagni idrici e stimola la formazione di marciumi.

In estate, porri, cipolle e aglio vanno innaffiati poco ma tutti i giorni, per mantenere il terreno sempre umido evitando però i ristagni idrici. In primavera e in estate, la frequenza delle irrigazioni dipende dalla frequenza delle piogge e dalle temperature: salvo periodi prolungati di siccità, basta l’acqua della pioggia per soddisfare le esigenze delle piante.

Come accennato sopra, un telo da pacciamatura può ridurre la frequenza delle irrigazioni anche in estate, dato che blocca parte dell’umidità nel terreno. L’importante è che sia comunque traspirante, per evitare la formazione di muffe e marciumi sotto di esso.

Come capire se devi innaffiare

Tutte e tre le piante viste hanno scarse esigenze idriche: soffrono più l’eccesso di acqua che la mancanza. Nel dubbio, quindi, è sempre meglio dare loro un po’ di acqua in meno, piuttosto che un po’ di acqua in più. Purtroppo, i bulbi di aglio e cipolle innaffiati troppo poco tendono a rimanere piccoli.

Per avere piante sane e produttive, tocca tutti i giorni il terreno alla base delle piante. Dovrebbe sempre essere asciutto ma non secco: non rimangono tracce di terriccio sulle dita, ma il terreno non è duro e non ha una consistenza sabbiosa. Al contrario, è soffice e fresco.

Nel farlo, assicurati sempre di bagnare solo il terreno e mai il fusto o le foglie delle piante. Come detto più volte, queste piante sono tutte sensibile alle malattie fungine.


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