Le lenticchie sono piante semplici da coltivare, adatte anche ai piccoli orti didattici. A scuola le si coltiva addirittura nel cotone, per dire quanto poco sono esigente. Se però vuoi ottenere piante belle e produttive per il tuo orto, serve qualche sforzo in più. Vediamo quindi come coltivare le lenticchie.
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Dove e quando si coltivano le lenticchie?
Le lenticchie amano i climi miti, non troppo caldi né troppo umidi. Amano il sole, ma sono poco esigenti per quanto riguarda il terreno: crescono più o meno ovunque. L’importante è che il terriccio non sia troppo alcalino né troppo ricco. Le lenticchie sono infatti una piante miglioratrici, che arricchiscono il terreno invece di impoverirlo. Se pensi che il terriccio sia troppo povero perfino per un legume, usa concimi a base di fosforo e potassio.
Le lenticchie si seminano a marzo nel nord Italia, mentre nel sud Italia le si può seminare anche in autunno. La semina avviene quasi sempre in pieno campo, dopo aver preparato il terreno affinché sia morbido e drenante. A causa delle radici fittonanti, infatti, le lenticchie sono poco adatte ai trapianti. Se temi le gelate primaverili, proteggi le piantine con delle serre a tunnel senza cercare di spostarle.
Le file di lenticchie devono distare almeno 50 cm, mentre tra una pianta e l’altra bastano 15 cm. Sistema 2-3 semi per buca, a circa 1 cm di profondità.
Come prendertene cura
Come detto, le lenticchie sono piante poco esigenti in termini di sostanze nutritive. L’unico vero pericolo viene dalle erbacce, che potrebbero soffocare le piantine più giovani. A questo scopo, usa sempre la pacciamatura e strappa le erbacce non appena compaiono.
L’altro grande pericolo sono i marciumi radicali, evitabili con una buona preparazione del terreno. Se il terreno è poco drenante, rischi che si formino ristagli d’acqua particolarmente rischiosi per le radici fittonanti. Come detto, però, basta che il terreno sia ben sciolto ed evitare di innaffiare troppo. Le lenticchie tollerano bene la siccità: limitati a innaffiarle quel tanto che basta per mantenere il terreno umido. A questo scopo, il sistema migliore è l’irrigazione a goccia.
Essendo una pianta tutto sommato rustica, la lenticchia non ha grossi problemi con malattie e parassiti. Teme gli afidi, quindi ti consigliamo di spruzzare macerato di ortica sulle piantine più giovani. In questo modo ridurrai il rischio di infestazioni. I germogli sono facile preda anche delle lumache, che puoi eliminare con delle piccole barriere di sabbia o trappole di birra.
Quando e come raccogliere le lenticchie
Nei nostri orti a Borgomanero, le lenticchie si raccolgono a inizio estate, tra giugno e luglio. Nel sud Italia si raccolgono anche a metà primavera, dopo la semina autunnale e il riposo vegetativo invernale.
Per capire se le lenticchie sono pronte da raccogliere, osserva i baccelli e non spaventarti. Le lenticchie si raccolgono infatti quando i baccelli sono duri e grossi e, soprattutto, quando cominciano a seccare. Cerca di non aspettare troppo però: meglio raccoglierle qualche giorno prima che qualche giorno dopo, per evitare gli attacchi di insetti.
La raccolta tradizionale non va tanto per il sottile: si strappa tutta la pianta e la si lascia seccare sul terreno, se possibile. Una volta che le piante sono secche, si raccolgono e si battono per ricavare i semi dai baccelli. Al giorno d’oggi non è sempre fattibile, specie se non puoi andare nell’orto tutti i giorni per controllare le piante. Ti consigliamo di raccogliere i baccelli e di sgranarli a mano, anche se è un po’ noioso.
Le piante secche non si buttano: usale come pacciamatura per le piante estive. Se hai degli animali da cortile, puoi usarle anche come foraggio.