Coltivare i frutti di bosco può voler dire tante cose, a seconda delle varietà che hai in mente. In questo caso specifico, ci riferiamo a quelle più comuni e amate: lamponi, mirtilli e more. Tutte e tre le piante offrono frutti buonissimi e sani, amati anche dai più piccoli. Tutte e tre crescono con una certa facilità un po’ ovunque, ma nascondono delle insidie. Vediamo quali sono e superarle.

Quale terreno usare per i frutti di bosco

Se i tuoi frutti di bosco non crescono bene, è probabile che il problema sia proprio alla base. In senso letterale, ovvero nel terreno. Questi frutti sono infatti piante acidofile e hanno bisogno di un pH piuttosto basso. Se le altre piante dell’orto crescono bene in un pH tra il 6 e il 7, il pH ideale per i frutti di bosco è di 5, 5.5 al massimo.

Prima di coltivare i frutti di bosco nell’orto, procurati qualche cartina tornasole e controlla il livello di acidità del terreno. Se è quello giusto, prosegui senza problemi. Se è un po’ troppo alto, valuta se non sia il caso di coltivarli nei cassoni usando un terriccio ad hoc. In questo modo non perderai tutto il tempo necessario per cercare di correggere il pH del terreno.

Il terriccio per i frutti di bosco dev’essere anche drenante e fertile, concimato con materia organica matura. La soluzione migliore, nonché la più difficile da reperire, è il letame maturo. Puoi sostituirlo con lo stallatico in pellet o con il compost maturo. In entrambi i casi, lascia qualche settimana di tempo al terreno per assorbire e rielaborare i nuovi nutrienti.

Piantare i semi o usare le talee?

I semi di lamponi, mirtilli e more hanno tutti una scarsa capacità germinativa. Questo significa che usare i semi può essere complicato e lungo, con risultati spesso deludenti. Puoi favorire l’operazione mettendo i semi a bagno nella camomilla, ma non ne vale davvero la pena.

I frutti di bosco sono piante infestanti e, in pratica, sono una versione meno molesta dell’ortica. Se l’ambiente è favorevole, si riproducono perfino con eccessiva facilità e tendono a rubare spazio alle altre piante. Ecco perché usare i semi è faticoso e pressoché inutile, a meno che tu non abbia proprio altre alternative. Molto meglio usare la talea.

A fine primavera o inizio estate, chiedi qualche rametto a un amico di orto. Se vivi nei pressi di un boschetto con delle piante selvatiche, puoi procurarti i rami anche da lì. Stai solo attento che i rami siano:

  • lunghi almeno 15 cm;
  • dotati di foglie apicali sane;
  • privi di fastidiosi parassiti.

Cerca di raccoglierli nelle ore più fresche della giornata ed elimina tutte le foglie, a parte quelle apicali. Piantali ciascuno nel proprio vasetto e innaffiali usando uno spruzzino, così da non bagnare troppo il terreno. Finché l’impianto radicale non si sarà sviluppato, tieni le talee in una serra a freddo o inumidiscile con frequenza.

Come prendertene cura

Le talee dovrebbero essere pronte per inizio autunno, giusto in tempo per piantarle in pieno campo prima del riposo vegetativo. Se non hai una talea, puoi usare delle piante comprate in vivaio: il principio è sempre lo stesso. Nel caso delle piante da vivaio, puoi anche scegliere di metterle in pieno campo a fine inverno. L’importante è che i tuoi frutti di bosco abbiano il tempo per sviluppare un buon apparato radicale.

Scegli un angolo dell’orto soleggiato per le more e un angolo un pochino più in ombra per mirtilli e lamponi. Assicurati anche di usare un po’ di pacciamatura naturale per tutte e tre le varietà. In questo modo eviterai l’espandersi di – altre – piante infestanti che potrebbero rubare loro nutrimento.

I frutti di bosco vanno coltivati in vaso o nell’orto?

I frutti di bosco crescono benissimo anche in vaso, ma questa scelta ha i suoi limiti: le piante rimangono piccole e producono meno frutti. Se sei un grande amante dei frutti di bosco, molto meglio prendere un orto in affitto come quelli di Orti a Tutto Gas.


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