Per poter osservare le prime piantine e scoprire quali sono i loro tempi di coltivazione, è importante iniziare il processo di semina.
Scoprire come seminare è quello che interessa la maggior parte degli appassionati, soprattutto coloro che si avvicinano per la prima volta al giardinaggio e al mondo dei vegetali.
La semina è la prima fase di coltivazione, fondamentale affinché tutti gli ortaggi riescano a crescere nel modo giusto. Per iniziare questo importante processo, chi gestisce l’orto ha due diverse possibilità: può partire dal seme, oppure scegliere di acquistare piantine già formate e già germogliate.
In entrambi casi, sarà necessaria molta attenzione e molta cura, così da portare a termine il lento processo di crescita e vedere i primi risultati.
Scopriamo insieme come seminare nell’orto senza commettere errori, qual è il periodo migliore e quali sono i segreti per una crescita ottimale.
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Come e quando seminare l’orto
Coloro che scelgono di seminare all’aperto, approfittando del terreno fertile del proprio giardino, hanno a disposizione tre diversi metodi. I semi possono essere:
- Seminati in file ordinate
- Seminati a spaglio, ovvero lanciando manciate sul terreno
- Seminati per postarelle, inserendo i semi all’interno di apposite buche già preparate
Come è facile intuire, non è richiesta alcuna conoscenza pregressa e la semina può essere completata da chiunque, a prescindere dal livello di esperienza. I tre metodi sono tutti ugualmente funzionali, adatti alla stragrande maggioranza dei vegetali. L’unico caso in cui è consigliata la semina per postarelle, più ordinata e facile da gestire, è quello delle piante bulbose e degli ortaggi particolarmente ingombranti (es, cavolo), proprio perché hanno bisogno del giusto spazio per poter crescere liberamente.
Nei mesi invernali, è possibile optare per un quarto metodo di semina, altrettanto semplice e immediato: la semina in semenzaio. Basta anche una semplice vaschetta o un vaso non troppo profondo, che verrà conservato dentro casa fino allo spuntare dei primi germogli.
La varietà di ortaggi e piante disponibili per la semina è così tanto vasta da consentire la coltivazione durante tutti i mesi dell’anno. È chiaro che esistono piante capaci di sopportare meglio il freddo rispetto ad altre, e quindi bisogna informarsi al meglio prima di procedere con la semina.
In questo articolo, guarderemo insieme tre tipologie diverse di semine: patate, piselli e carote; tre varietà di ortaggi che vengono seminati in periodi diversi dell’anno e che hanno bisogno di cure diverse. Affidandovi a questi tre esempi, riuscirete a riconoscere le necessità del vostro orto e inizierete a capire qual è il modo giusto per seminare.
Semi e sementi
I proprietari dell’orto possono scegliere di acquistare volontariamente i propri semi, oppure conservarli di anno in anno. I semi, conosciuti anche come “sementi”, possono essere facilmente acquistati nei vivai, nei garden center, su Internet e addirittura nei supermercati.
Prima di acquistare qualsiasi seme, è importante leggere con attenzione le indicazioni riportate sulla confezione, così da riuscire a capire quando sono stati effettivamente confezionati e qual è la loro natura: seme biologico o seme ibrido.
Un ottimo consiglio, soprattutto quando si ha l’obiettivo di costruire un orto biologico, è quello di scegliere sempre i semi bio, piuttosto che optare per le varietà ibride. I semi ibridi, lavorati in laboratorio, garantiscono uno sviluppo rapido ed efficiente della pianta, ma possono rovinare il terreno e generare ortaggi dal gusto leggermente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. Se volete liberarvi definitivamente di qualsiasi influenza chimica, è giusto optare per i semi biologici.
Nel momento stesso in cui otteniamo il frutto, possiamo sfruttare il nuovo seme per conservarlo e utilizzarlo per la cultura dell’anno successivo. Per fare in modo che il seme resista durante l’anno, bisogna averne cura nel modo giusto, cercando di soddisfare al meglio le sue necessità. Gli esperti consigliano di trattare i semi con la camomilla; un metodo naturale che previene le malattie crittogame e favorisce poi la germinazione del seme.
Come seminare le patate
Le patate rientrano nella lista degli ortaggi più apprezzati e più diffusi all’interno degli orti casalinghi, soprattutto perché semplici da coltivare e capaci di assicurare un buon raccolto.
Nonostante la semina parta sempre dal seme, nel caso specifico delle patate l’ortaggio finale si ottiene piantando direttamente i tuberi nel terreno. Questo particolare tipo di semina, definita “moltiplicazione per talea”, viene scelta dalla maggior parte dei coltivatori, proprio perché estremamente semplice e capace di offrire un buon risultato in breve tempo.
Il periodo più giusto per la semina delle patate varia in base al clima e quindi alla regione in cui è posizionato il vostro orto. Generalmente, il periodo migliore è quello che va da inizio marzo fino alla fine del mese. Secondo la tradizione contadina, il giorno in cui si piantano le patate e il giorno di San Giuseppe (19 marzo).
È importante prendere in considerazione la temperatura del suolo, che deve rimanere costante il più possibile ed essere compresa tra i 12 e i 20°. Le patate riescono a crescere correttamente quando la temperatura non è troppo rigida, ma nemmeno eccessivamente calda.
La semina delle patate
Prima di procedere con la semina delle patate, è importante preparare correttamente il terreno. Quello che dovrete fare, almeno un mese prima della semina della patata, è vangare il terreno a fondo affinché risulti smosso e drenante al punto giusto. Potete aiutarvi con un letame maturo, che permetterà al terreno di recuperare l’energia necessaria ad accogliere le patate.
I tuberi vanno posizionati nel terreno ad una profondità di circa 10 cm. Anche in questo caso, è possibile usufruire dell’aiuto di una comoda zappa, che permetterà di realizzare un solco abbastanza preciso in cui mettere a dimora le patate. Le file di tuberi vanno distanziate tra loro con almeno 25-30 cm di distanza l’una dall’altra, in modo tale da creare il giusto distanziamento affinché tutte le patate riescano a crescere nel modo giusto.
Come abbiamo precedentemente anticipato, le patate si piantano attraverso l’utilizzo dei tuberi stessi. Tuttavia, non necessariamente bisogna utilizzare una patata intera per poter costruire una nuova pianta. In alcuni casi, quando il tubero è abbastanza grande, è possibile dividere le patate in due parti, arrivando così a moltiplicare la semente.
Bisogna fare attenzione affinché ogni pezzo pesi almeno 20 g e affinché abbia un minimo di due gemme. Le gemme non sono altro che quei piccoli germogli che si sviluppano sulla superficie della patata, che vi sarà sicuramente capitato di notare quando lasciate le patate in un luogo poco luminoso per qualche giorno.
Nel momento in cui tracciate il solco con la zappa per seminare la patata, potete scegliere di spolverare il suolo con una piccola quantità di cenere di legna, un’ottima fonte di potassio per il terreno e per le colture. In alternativa, c’è chi sceglie di utilizzare l’humus di lombrico, altrettanto utile per la concimazione della terra e per facilitare la germinazione dei semi.
Come seminare i piselli
I piselli vengono spesso scelti per la coltivazione all’interno dell’orto, proprio perché hanno la capacità di resistere facilmente alle basse temperature e perché non sono soggetti a problemi di malattie o infestazioni di vario tipo. La loro facilità di germinazione è un ulteriore punto di vantaggio per chi sta cercando di capire come seminare i piselli nel modo giusto, e soprattutto come ottenere un buon quantitativo di frutti dopo la germinazione.
La pianta di pisello fa parte delle leguminose e, in quanto tale, è capace di offrire al terreno un buon quantitativo di azoto. L’azoto è fondamentale nelle fasi precedenti la coltivazione primaverile, utilissimo proprio perché capace di preparare il terreno per accogliere i nuovi semi.
Come abbiamo anticipato, la pianta di piselli è capace di resistere facilmente anche alle temperature invernali. Non a caso, il periodo ottimale per la semina è quello che va dal mese di ottobre al mese di novembre. Il tempo di germinazione dei piselli è di circa 10 giorni, ma possono esserci delle differenze in base alla tipologia di pisello che stiamo provando a far crescere.
Allo stesso modo, anche il ciclo colturale può variare a seconda della qualità di pisello scelta. In linea generale, parliamo di un ciclo colturale che va da un minimo di 80 ad un massimo di 120 giorni.
La semina dei piselli
I piselli non chiedono molto al terreno per poter germogliare nel modo giusto. Tuttavia, è importante iniziare a prepararlo qualche settimana prima della semina effettiva.
Aiutatevi con una vanga, assicurandovi di vangare il terreno per almeno 30-40 cm di profondità. A questo punto, prendete con voi la zappa e rompete le zolle superficiali, così che il terreno risulti ancora più lavorato e pronto ad accogliere le nuove piante.
Il rastrello serve poi a terminare l’operazione, aiutandovi ad ottenere lo stesso livello di terra in tutto l’orto, così da poter creare i solchi all’interno dei quali andranno inseriti i piselli.
I piselli vengono seminati utilizzando la pianta stessa, così come succede per le patate. Ciascun pisello andrà posizionato ad una profondità di circa 3 cm, con una distanza media tra le file di circa 20 cm. Una volta posizionati, bisogna bagnare il terreno affinché risulti sufficientemente irrigato. La germinazione avverrà in modo del tutto naturale, velocemente e senza intoppi.
È importante ricordare che i piselli rampicanti hanno bisogno di un appoggio per poter crescere nel modo giusto e per potersi sviluppare in altezza. Al contrario, la varietà comune non ha bisogno di nessun tipo di supporto, anche se resta fondamentale l’operazione di distanziamento dei semi per evitare problemi di sovraffollamento.
Come seminare le carote
A differenza dei piselli, che abbiamo scoperto avere un ciclo germinale particolarmente ridotto, le carote sono famose per impiegare molto tempo nella prima fase di crescita.
Per poter seminare le carote nel modo giusto, è importante avere a disposizione un terreno drenante, poco sassoso e sufficientemente sciolto, capace di accogliere i semi e aiutarli nella prima fase della crescita. La temperatura ideale per la semina delle carote ruota intorno ai 18°, anche se questo particolare tipo di ortaggio riesce a resistere facilmente fino ai 6°. Per questo motivo, la semina della carota inizia a fine febbraio sotto pratici tunnel che tengono al caldo il seme dall’eccessivo freddo invernale, e si protrae fino a ottobre.
Il ciclo colturale della carota varia in base alla tipologia scelta; ci sono tipologie che impiegano poco più di due mesi e tipologie tardive che richiedono anche quattro mesi di coltivazione.
La semina delle carote
I semi di carota sono estremamente piccoli e quindi anche molto difficili da posizionare correttamente all’interno del terreno.
A differenza delle due semine viste in precedenza, la semina della patata e la semina dei piselli, le carote iniziano il loro processo di crescita partendo da un piccolissimo semino, che andrà posizionato nei solchi realizzati nel terreno.
Nella maggior parte dei casi, i cultori utilizzano un foglio di carta piegato a metà per aiutarsi della semina. I piccoli semini si posizionano sul foglio e poi si fanno cadere nei solchi lentamente, provando a distanziarli il più possibile.
Procedendo in questo modo, può capitare che più piantine inizino a germogliare a distanza ravvicinata. Per evitare un’eccessiva vicinanza e un probabile sovraffollamento, le piante che iniziano a germinare devono essere poi distanziate tra loro arrivando ad una distanza minima di circa 6 cm, mentre le file vanno tenute ad una distanza di circa 20 cm l’una dall’altra.
Come abbiamo visto, la germinazione delle carote è estremamente lenta. Per veder spuntare le prime foglioline potrebbero essere necessari anche 30-40 giorni. Ciò significa, che non bisogna scoraggiarsi quando all’inizio non si vedono spuntare le prime piante, ma è importante tenere sotto controllo la cultura soprattutto in questa delicata fase iniziale, ricordandosi di irrigare il terreno in modo regolare ma non troppo eccessivo.
La carota è spesso soggetta a rischio di erbe infestanti, che potrebbero rovinare la sua crescita e rovinare anche la salute dell’orto. È quindi molto importante tenere sotto controllo questo aspetto e curarsi di eliminare le erbe prima che infestino anche il resto dell’orto.