Quando si parla di timo variegato, di solito si intende il timo variegato giallo. Rispetto al timo “normale”, ovvero quello verde cui siamo abituati, le sue foglie hanno il bordo giallo e profumano di limone. Per questo motivo, lo si usa sia per insaporire il pesce e carne sia per preparare tisane e sorbetti.

In questo articolo, vedremo quali sono le sue peculiarità e come coltivarlo.

Quante varietà di timo esistono?

Il timo è un’aromatica presente in quasi tutti gli orti, dato che richiede pochissime cure. Cresce spontanea ovunque faccia caldo e arrivino i raggi diretti del sole, anche dove il terreno e sassoso. Per prosperare ha bisogno di pochissima acqua e sopporta la siccità molto meglio degli eccessi d’acqua. Inoltre, è una pianta perenne: una volta piantata, può sopravvivere per decenni.

Data la sua diffusione e l’estrema resistenza, è normale che siano comparse moltissime varietà di timo. Esistono oltre 300 varietà di timo, molte delle quali commestibili o comunque utilizzabili in ambito fitoterapico.

Il timo vulgaris è di sicuro la varietà più diffusa negli orti insieme al timo variegato, ma volendo esistono varietà per tutte le esigenze. Oltre ai classici cespugli che siamo abituati a vedere, possiamo infatti trovare varietà con portamento strisciante come il timo serpillum.

Il portamento è il colore sono però solo le differenze più evidenti, però: ciò che davvero distingue questi tipi di timo sono il profumo e il sapore. Ecco perché vale la pena cercare di coltivarne più di uno nel proprio orto aromatico.

Differenza tra timo variegato bianco e giallo

Concentriamoci sul timo variegato. Come accennato sopra, la varietà cui si pensa più spesso è il timo variegato giallo, che però è solo una delle variegature possibili. Esiste infatti anche il timo variegato bianco, detto timo Silver Queen e caratterizzato da splendide foglioline verde e argento.

Entrambi i tipi di timo rientrano nella categoria del timo limone o Thymus citriodorus, chiamato in questo modo per il forte profumo di limone che caratterizza tutte le piante. All’interno della categoria possiamo trovare varietà con le foglie variegate di giallo, ma anche con foglie argentate o del tutto verdi.

Il timo variegato giallo ha delle note dolci apprezzate in pasticceria, motivo che cui lo si utilizza anche in gelati e torte. Il timo variegato bianco ha invece un sapore più balsamico ed è noto per le proprietà antisettiche, motivo per cui lo si usava anche per conservare gli alimenti. Al giorno d’oggi, lo si usa per rendere la carne più digeribile e combattere l’alitosi.

Come coltivarlo

Il timo si coltiva quasi da solo, essendo un’erba spontanea. Per avere piante sane e profumatissime, ti consigliamo però di seguire qualche indicazione.

  • Scegli un terreno calcareo e ghiaioso, povero di materia organica. Al contrario di altre piante, il timo tollera poco le concimazioni e preferisce i terreni aridi.
  • Piantalo in un angolo soleggiato. Il timo variegato tollera anche la mezzombra, ma è comunque meglio dargli una buona esposizione.
  • Innaffia poco e con regolarità, per evitare che si formino ristagni e muffe.
  • Pota la pianta a fine fioritura, per stimolare la crescita di rami giovani ed evitare che diventi troppo legnosa. I rami tagliati possono essere usati in cucina o diventare talee.
  • In inverno, proteggi le radici dal freddo con la pacciamatura. Se sono previste temperature sotto lo zero, copri la pianta con un telo di tessuto non tessuto.
  • Nei periodi dell’anno più piovosi, proteggi la pianta dall’eccesso di acqua: il timo è sensibile ai marciumi molto più di quanto non sia alla siccità.

Quando il tuo timo variegato sarà grande e sano, potrai tagliare i rami che ti servono tutto l’anno, sempre usando delle forbici pulite e affilate!


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