L’insalata in cassetta è una delle soluzioni più classiche per l’orto in balcone: occupa poco spazio (se scegli le varietà giuste, quanto meno), cresce in poco tempo ed è anche facile da coltivare. Senza contare che è buonissima tutto l’anno, anche in inverno.

Quali cassette usare per coltivare l’insalata in questo modo? Quali varietà scegliere, oltre alle solite note?

Come scegliere e preparare la cassetta

La prima cosa da fare è scegliere una cassetta che sia adatta alla coltivazione dell’insalata. Se non ne trovi, puoi montarla per conto tuo usando delle tavole di legno non trattato. L’importante è che la cassetta sia profonda almeno 25 cm e misuri 50 cm per lato, affinché ciascun cespo abbia spazio per crescere.

Se usi una cassetta di fortuna o la realizzi tu, ricorda di fare qualche buco sul fondo: le insalate hanno bisogno di tanta acqua, ma temono i ristagli idrici. Per questa ragione, prepara uno strato di argilla espansa sul fondo e scegli un terriccio leggero ma fertile.

Ti sconsigliamo di riciclare il terriccio di altri vasi: potrebbe essere esausto o contaminato da spore di funghi. Nel primo caso ti basta rigenerarlo nei modi già visti, ma nel secondo c’è ben poco da fare.

Per assicurarti che il terriccio usato sia abbastanza fertile per la tua insalata, aggiungi compost maturo o humus. Il semplice fertilizzante si limiterebbe ad apportare nutrienti spendibili nell’immediato, mentre i concimi in questione migliorano la struttura stessa del terreno.

Insalate particolari da coltivare in balcone

In generale, le insalate si prestano bene alla coltivazione in cassetta e questo ci permette di spaziare anche con varietà particolari. Non solo lattuga, quindi, ma anche insalate provenienti dall’Oriente ed erbe difficili da trovare al supermercato.

Mizuna

Si tratta di un’insalata nativa del Giappone con foglie frastagliate simili a quelle della rucola, anche se tendono a formare cespugli molto più compatti. Le foglie più giovani e tenere sono ottime in insalata, mentre quelle più grandi vanno passate in padella o sbollentate.

La mizuna ha un grande pregio: a meno di non tagliarla del tutto, continua a produrre nuove foglie per mesi. La sua produzione inizia appena 20 giorni dopo la semina e va avanti anche in inverno, a patto che le temperature rimangano sopra lo zero. Basta darle un minimo di spazio (anche una cassetta tutta sua, se possibile) e un po’ di ombra quando fa troppo caldo.

Portulaca

Esistono diversi tipi di portulaca, alcuni dei quali non edibili: stai attento. La portulaca da insalata è la portulaca oleracea, caratterizzata da foglie verde chiaro e sormontate da ciuffetti bianchi. Il loro sapore è fresco e asprigno, più forte rispetto a quello delle comuni insalate.

La portulaca ha bisogno di poca acqua e si adatta anche a terreni poveri, ma soffre il freddo. Se intendi aggiungerla alla tua collezione di insalate in cassetta, coprila con una piccola serra a freddo.

Crescione

Il sapore piccante del crescione può essere eccessivo per certe persone, ma niente paura: questa erba spontanea si può mangiare insieme a insalate più comuni, come la valeriana, o in combinazione con un buon formaggio fresco.

Come la mizuna, anche il crescione è un’insalata dal ciclo colturale breve: in 20 giorni le sue foglie raggiungono i 10 cm di altezza e sono pronte da raccogliere. Insieme all’ottima resistenza al freddo, ciò ti consente di seminarlo in modo scalare per tutto l’anno.

Grazie alla sua robustezza, il crescione è un’insalata che cresce in cassetta senza problemi. Assicurati solo che il terreno sia fertile e sempre umido, anche durante i periodi più caldi: insieme alle erbacce, la siccità è il nemico peggiore del crescione.

Tarassaco

Il tarassaco è commestibile al 100%, dalle radici al fiore giallo brillante, comunissimo sia in campagna sia in città. Il rizoma è l’ingrediente di tante tisane detox, mentre foglie e fiori trovano posto in gustose insalate.

Parlare del tarassaco come di un’insalata da coltivare fa quasi sorridere: questa pianta è così robusta da crescere addirittura ai margini dei marciapiedi. Dagli un po’ di terreno, acqua, sole e farà tutto da solo o quasi.


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