Le aree verdi hanno bisogno della giusta cura, della giusta attenzione dedicata ad ogni fase di crescita delle piante. Imparare a conoscere le necessità del prato diventa fondamentale, così da mantenerlo in perfette condizioni e aiutarlo a crescere nel modo giusto.
Vediamo insieme quali sono i segreti per un giardino rigoglioso, per un prato fiorito che saprà attrarre tanto le api quanto i vicini.
Indice Argomenti
- 1 Prato fiorito nel giardino di casa
- 2 Quando seminare il prato
- 3 Quando concimare il prato
- 4 Quando annaffiare il prato
- 5 Come eliminare la gramigna dal prato
- 6 Come eliminare il muschio dal prato
- 7 Come eliminare il trifoglio dal prato
- 8 Come eliminare le erbacce dal prato
- 9 Come eliminare le talpe dal prato
- 10 Come eliminare il tarassaco dal prato
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Prato fiorito nel giardino di casa
Un prato fiorito è un prato ben curato, che ha a disposizione tutta l’acqua e tutto il concime di cui ha bisogno per poter crescere. Per imparare a prendersi cura del proprio prato, è importante considerare tre elementi fondamentali: semina, concimazione e irrigazione.
La semina coincide con la fase iniziale, quella in cui i piccoli semi trovano casa nel terreno e iniziano la propria crescita. La concimazione arriva subito dopo, una spinta necessaria affinché la terra riesca ad aiutare i semi a diventare germogli. L’irrigazione è poi continuativa, utile e fondamentale fin dall’inizio della costruzione del proprio giardino personale.
Di seguito, tutte le indicazioni per seminare, concimare e irrigare il proprio prato fiorito, facendo riferimento ai momenti migliori e alle quantità necessarie.
Quando seminare il prato
Chi vuole sapere quando seminare il parto e preparare la sua “rigenerazione”, ha a disposizione due risposte diverse:
- Autunno (alla fine dell’estate)
- Primavera (alla fine dell’inverno)
In entrambi i casi, è importante ragionare sulla temperatura del suolo. Per poter procedere alla semina – o risemina – il terreno deve raggiungere una temperatura media superiore ai 10/12°. Questo stesso valore deve rimanere stabile anche durante la notte, quando di solito le temperature scendono drasticamente.
Per questo motivo, potrebbe essere d’aiuto acquistare un termometro da terreno, che vi aiuta a definire la temperatura precisa del suolo e capire esattamente quando procedere. Il rischio di un terreno troppo freddo è la mancata germogliazione della semina, che diventa pressoché inutile.
Solitamente, il periodo ideale per procedere con la semina va da fine settembre ad inizio ottobre (autunno), quando il suolo è ancora caldo per l’estate e non ha difficoltà a mantenere alte le temperature. L’obiettivo principale è quello di preparare il terreno e fare in modo che riesca a germogliare prima dell’arrivo del freddo invernale.
Se vi state chiedendo, al contrario, quando seminare il prato in primavera (fine inverno), il periodo ideale è da fine marzo a inizio aprile. Una volta controllata la temperatura, potrete procedere tranquillamente con la semina.
Le microterme, ovvero le sementi di prato sempreverdi, resistono tranquillamente con una temperatura del suolo pari a 10/12°. Le macroterme invece, le sementi come la gramigna e la zoysia, hanno bisogno di temperature più alte. Quindi attenzione alla qualità della semina, che può portare cambiamenti importanti nella scelta del periodo ideale.
Quando concimare il prato
Prima di scoprire quando concimare il prato, è importante ribadire un concetto: il prato ha bisogno di nutrimenti tutto l’anno.
L’obiettivo della concimazione è quello di rafforzare l’erba e permetterle di superare tutti i diversi periodi dell’anno, dal freddo gelido della stagione invernale fino al caldo arido della stagione estiva. Nonostante non esista un momento ideale per la concimazione, esistono sicuramente periodi più e meno adatti per portare a termine il processo. Vediamoli insieme:
- Fine inverno:
Quando il freddo inizia a dare i primi segni di cedimento – fine febbraio / inizio marzo – possiamo procedere con la concimazione. In questo periodo specifico, è bene optare per un concime prevalentemente azotato; - Fine primavera:
Più o meno un paio di settimane prima dell’arrivo del caldo intenso, il terreno va rigenerato grazie all’aiuto di un fertilizzante ricco di potassio. Il suo compito sarà quello di rinnovare il terreno e dargli nuova forza; - Fine estate:
In questa fase, soprattutto tra fine agosto e inizio settembre, il prato riprende a crescere. Abbiamo bisogno di un concime prevalentemente azotato per aiutarlo a nutrirsi nel modo giusto; - Fine autunno:
Il ciclo della concimazione continua con una nuova fase “antistress”. Tra fine ottobre e inizio novembre il terreno ha bisogno di aiuto per prepararsi allo stress dell’inverno, grazie all’intervento di un concime ad alto contenuto di potassio.
Quando annaffiare il prato
Chi possiede un giardino e sta imparando a prendersene cura, si chiede spesso quando annaffiare il prato e ogni quanto tempo è necessario farlo.
Osservando l’erba e il suo comportamento riuscirete ad ottenere informazioni utilissime su quando annaffiare il parto e su tutto quello di cui ha bisogno per continuare a crescere forte e sano.
Nella maggior parte dei casi, il prato che ha bisogno di acqua tende a perdere colore e diventare più scuro. Allo stesso modo, alcune piante chiudono le foglie e si piegano su se stesse, dimostrando la propria “sofferenza momentanea”. Tutti questi segni rivelatori ci avvisano che è arrivato il momento di annaffiare il parto e prenderci cura dell’erba del nostro giardino.
Il parto va sempre innaffiato al mattino – anche abbastanza presto – quando il caldo del sole non è ancora così forte da portare all’evaporazione diretta dell’acqua. Nonostante il pensiero comune, è bene evitare anche le irrigazioni serali/notturne. Se annaffiate il prato la sera, l’erba rischia di restare umida e bagnata per troppo tempo (conseguenza dell’assenza del sole), e il terreno viene esposto al rischio di malattie fungine difficili da sconfiggere.
Come eliminare la gramigna dal prato
Chi ha dovuto affrontare la presenza di questa fastidiosa pianta infestante, si è poi ritrovato a cercare metodi efficaci per scoprire come eliminare la gramigna dal prato e portarla ad estinguersi definitivamente.
Esistono diverse tipologie di gramigna, che si differenziano per colorazione e velocità di riproduzione. Tuttavia, parliamo sempre di una pianta infestante con un’elevata resistenza agli agenti atmosferici, che è davvero difficile da eliminare del tutto.
L’utilizzo di un erbicida può rivelarsi efficace nella maggior parte dei casi, ma bisogna fare attenzione al prato e al tipo di semi che avete scelto di piantare. Se la gramigna è vicina all’orto, l’erbicida non è una soluzione percorribile (rischiereste di avvelenare la piante).
Nei casi peggiori, gli esperti consigliano di utilizzare un diserbante sistemico, una soluzione industriale che uccide la pianta attaccando le sue radici. Il diserbante è tanto utile quanto disastroso, perché il prato non potrà più essere seminato per tre mesi dopo il suo utilizzo. Va utilizzato solo in casi di necessità estrema e quando la gramigna rischia di rovinare tutto l’aspetto del prato.
Metodi naturali per eliminare la gramigna
Per eliminare la gramigna senza interferire con la crescita delle piante vicine, potete scegliere una soluzione alternativa. Avrete bisogno di:
- Un telo per coperture da esterno
- Ghiaia / sabbia
Tutto quello che dovrete fare è posizionare il telo nei punti in cui cresce la gramigna, per poi versarci sopra la ghiaia (o la sabbia). Fate attenzione affinché il telo aderisca bene al suolo, fino a quando la pianta non sarà completamente “soffocata”. Lasciate il telo per due mesi, e scoprirete che la gramigna è scomparsa definitivamente.
Come eliminare il muschio dal prato
Prima di scoprire come eliminare il muschio dal prato, è bene chiedersi cosa causa la sua presenza.
Come si forma il muschio?
L’eccesso di umidità, soprattutto nelle zone in cui il terreno è spesso ombreggiato, può portare alla nascita e alla diffusione del muschio. Qualche volta – anche se molto raramente – può capitare che il muschio si crei in seguito ad una scelta sbagliata delle sementi, che evidentemente non erano adatte alla condizione di ombra riservata.
I concimi ricchi di ferro sono perfetti per la lotta contro il muschio, siccome permettono la sua bruciatura e consecutiva eliminazione. È importante procedere con l’eliminazione nei periodi di piena attività vegetativa, all’inizio dell’autunno e all’inizio della primavera; questi sono i periodi ideali per combattere il muschio ed evitare che infastidisca nuovamente il prato.
Come eliminare il trifoglio dal prato
Il trifoglio rientra nella categoria delle “piante infestanti”, pur essendo fondamentalmente innocuo per la crescita dei vegetali. Capita spesso di incontrarlo nei prati poco curati e malnutriti, che avrebbero bisogno di un minimo di attenzione in più.
Se avete deciso di rinnovare il giardino e riportarlo al suo stato iniziale, ecco alcuni consigli utili per scoprire come eliminare il trifoglio dal prato:
- Fertilizzanti ricchi di azoto:
Il trifoglio non è amante dell’azoto, e tende a “scomparire” da solo. Spruzzate un pò di fertilizzante ad alto contenuto di azoto nel punto in cui il trifoglio fa la sua comparsa e aspettatevi la sua dipartita entro poche settimane; - Diserbante:
Tra tutti i prodotti normalmente disponibili su internet, bisogna cercare quelli che contengono acido diclorofenossiacetico e dicamba, sostanze in grado di uccidere definitivamente il trifoglio e prevenire la sua ricomparsa; - Ammoniaca:
L’ammoniaca può essere utilizzata per bruciare i trifogli ed evitare che compaiano nuovamente. Quello che dovrete cercare questa volta è una qualsiasi tipologia di solfato di ammoniaca specifico per i prati. Applicate l’ammoniaca una volta al mese per proteggere il prato da possibili attacchi futuri;
Come eliminare le erbacce dal prato
Non tutti gli appassionati di giardinaggio sanno come eliminare le erbacce dal prato, soprattutto chi ha paura di “ferire” le piante strappando via fin troppo. In questi casi, non bisogna essere spaventati; la tempestività è l’arma migliore contro le erbacce e contro la loro possibile ricomparsa.
Armatevi di pazienza e di un coltellino e procedete ad estirpare le erbacce un pò per volta, ricordandovi di andare abbastanza affondo così da poter allontanare anche la radice. Incidete il terreno con sicurezza, perché solo andando in profondità vi assicurerete che le erbacce non tornino in futuro.
Allo stesso modo, è bene concimare attentamente il prato durante l’anno. Bisognerebbe scegliere un concime ricco di azoto per l’inverno ed uno ricco di fosforo per l’estate, così da assicurare al prato tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere nel modo giusto.
Ricordate anche di tagliare spesso l’erba, evitando la formazione delle erbacce e la loro crescita incontrollata.
Un prato sano e ben curato è la migliore arma contro le erbe infestanti, che si sviluppano nelle zone in cui il prato si dirada perché debole e ammalato. Mantenendolo sempre lucido e ben idratato, eviterete problemi e risparmierete tempo nella gestione.
Come eliminare le talpe dal prato
Prima che distruggano le piante e rovinino il terreno, è bene cercare di capire come eliminare le talpe dal prato e portarle ad allontanarsi dal nostro giardino. Esistono diversi metodi efficaci, che non feriscono le talpe e liberano il prato dalla loro presenza. Vediamo insieme qualche esempio utile per scoprire come eliminare le talpe dal prato:
- Diffusori di onde sonore a bassa frequenza:
I diffusori si trovano facilmente online ed hanno la forma di picchetti in plastica alti più o meno 30 cm. Vanno inseriti direttamente nel terreno, con la promessa di allontanare le talpe fin da subito; - Pianta antitalpa:
La euforbia catapuzia è una pianta conosciuta per il suo odore caratteristico, che riesce ad allontanare le talpe e dissuaderle dal creare le proprie gallerie sotterranee nel vostro giardino; - Calciocianamide:
Il calciocianamide non è altro che un fertilizzante minerale azotato, dall’odore abbastanza forte da allontanare le talpe e anche tutti gli insetti che mangiano le radici delle piante; - Barra di ferro e bottiglia di vetro:
Posizionate all’interno delle buche visibili sul prato una barra di ferro e ricopritela con una bottiglia di vetro. La vibrazione che si crea quando l’aria arriva all’interno della bottiglia sarà abbastanza forte da allontanare le talpe; - Reti metalliche:
Per liberarvi definitivamente delle talpe potete posizionare una rete metallica tutto intorno al giardino, installandola ad almeno un metro di profondità. In questo modo, creerete una barriera efficace per impedire il loro accesso.
Come eliminare il tarassaco dal prato
Il fiore di tarassaco è pericolosamente infestante, un’erba che non va assolutamente ignorata. Purtroppo, non esistono molte alternative per scoprire come eliminare il tarassaco dal prato, ed è importante intervenire il prima possibile per limitare la diffusione della pianta.
La situazione si risolve attraverso l’acquisto di un apposito diserbante, pensato proprio per le piante infestanti a foglia larga (veronica, piantaggine, centocchio, ecc). Il diserbante scelto va applicato attraverso l’utilizzo di una pompa a pressione, che permette di spruzzare nei punti più colpiti e con precisione.
Utilizzate il prodotto per qualche settimana, fino a quando non avrete eliminato anche l’ultima foglia di tarassaco e liberato il terreno dalla sua fastidiosa presenza.