Per gli amanti del piccante, coltivare il diavolicchio calabrese è d’obbligo. I peperoncini di questa varietà sono infatti tra i più amati in Italia, sia per la coltivazione relativamente semplice sia per l’ottimo sapore.

In questo articolo vedremo come ottenere una piccola aiuola fiammeggiante, un pezzo di Calabria ovunque tu sia.

Caratteristiche del diavolicchio

Il diavolicchio calabrese cresce in cespugli compatti non troppo voluminosi, compatibili anche con la coltivazione in vaso. In estate, i cespugli si riempiono di mazzetti di peperoncini di forma leggermente ovale, lunghi circa 3 cm e rosso brillante. I mazzetti sono spesso così tanti da rendere necessario l’uso di un sostegno cui legare la pianta. Saranno anche piccanti?

Esistono più di 3.000 varietà di peperoncino al mondo, alcune delle quali così piccanti da non essere commestibili. Il diavolicchio non rischia di farti impazzire con un assaggio, ma vanta comunque una piccantezza di tutto rispetto. Tra le varietà coltivate in Italia, è forse una delle più forti, nonché quella che meglio rappresenta il piccante calabrese.

Nella gradazione Scoville, il diavolicchio calabrese vanta 30.000 SCU. Per darti un’idea, un peperone normale ha una piccantezza di circa 700 SCU, un jalapeño si colloca sui 5.000-10.000 SCU e il tabasco ha una piccantezza di 50.000 SCU. Si tratta quindi di un peperoncino piccante ma tollerabile per i più.

Proprio come i jalapeño, il diavolicchio è abbastanza piccante da farsi sentire senza però coprire i sapori. Anzi, i frutti di questa varietà hanno essi stessi un sapore deciso e gradevole, che consente di usarli come ingrediente principale per confetture e salse.

Come coltivare il peperoncino calabrese

Per trarre il meglio dalla coltivazione del diavolicchio calabrese, ti consigliamo di usare un pezzetto di giardino o un orto in affitto. Se non dovessi avere questa possibilità, andrà benissimo un balcone soleggiato e spazioso. Ti sconsigliamo invece di coltivarlo proprio in casa: il peperoncino ha bisogno di tanta luce.

Affinché i semi di diavolicchio germinino, serve che le temperature notturne non scendano sotto i 15°C. A meno di non usare un semenzaio riscaldato, devi quindi aspettare marzo o aprile, a seconda della zona in cui vivi. Se usi il semenzaio, puoi cominciare a muoverti perfino a febbraio.

Scegli una zona dell’orto con una buona esposizione, nella quale il terreno sia morbido e drenante. Come tante altre piante, il peperoncino teme i ristagni idrici quasi più della siccità. Anche quando interri i semi, stai attento che il terriccio sia sempre umido ma mai fradicio. Se temi l’attacco di uccellini e formiche, fai come per la semina del peperone e copri tutto con un telo di tessuto non tessuto.

I peperoncini sono facile preda degli afidi. Proteggili usando il macerato di ortica e seminandoli accanto al basilico, che ha esigenze simili e tiene lontani questi insetti.

Quando raccogliere il diavolicchio calabrese

Il diavolicchio calabrese si inizia a raccogliere a inizio estate, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Salvo problemi, la pianta continua a produrre frutti fino a fine settembre, quando le temperature iniziano a calare.

Per capire se i peperoncini sono maturi, devi usare questi parametri.

  • Colore. Il diavolicchio calabrese maturo è di un bel rosso brillante, senza sfumature di verde. Prima di raccoglierli, aspetta che i frutti siano di un rosso uniforme da circa 2 giorni.
  • Consistenza. I peperoncini maturi sono morbidi ma sodi, per nulla croccanti come i frutti acerbi. Attenzione: se sono troppo molli, è probabile che non siano più buoni.
  • Sapore. Se sei indeciso, raccogli un frutto dal mazzetto e sacrificalo per un piccolo test. Taglialo a metà e assicurati che non ci siano striature di verde al suo interno. Al palato dev’essere molto piccante.

Dato che i peperoncini acerbi sono meno piccanti, puoi raccoglierli leggermente prima anche per scelta. In questo caso, però, ti consigliamo di scegliere piuttosto una varietà un po’ meno piccante.


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