Vuoi dare un tocco di originalità al tuo giardino di erbe aromatiche? Accanto ai grandi classici, come salvia e rosmarino, sistema anche un po’ di erba di San Pietro. Nonostante questa aromatica sia quasi caduta nel dimenticatoio, può aggiungere un sapore inedito alla tua cucina. Vediamo quindi perché coltivarla, come farlo e come utilizzarla.

Le proprietà dell’erba di San Pietro

Erba di San Pietro” è solo uno dei tanti nomi della Tanacetum balsamita, detta anche “erba amara”, “erba di Santa Maria”, “menta romana”. Quest’ultimo nome è forse uno dei più azzeccati: l’erba di San Pietro ha infatti foglie lunghe e dentellate, che ricordano un po’ quelle della menta. Soprattutto, le sue foglie sono ricche di oli essenziali, conferendo alla pianta un profumo dolce e balsamico.

Nel corso dei secoli, erboristi e cuochi hanno usato quest’erba in tanti modi. I suoi oli essenziali conferiscono un aroma particolare a insalate e minestre, nonché alla birra. Il profumo, invece, la rende un ingrediente perfetto per i por-pourri. Oltre che avere un ottimo sapore e profumo, l’Erba di San Pietro avrebbe anche proprietà astringenti e antisettiche.

In ambito erboristico, si dice che l’erba amara abbia i seguenti benefici:

  • in forma di tisana, sarebbe un toccasana per il mal di testa e il mal di stomaco;
  • le foglie polverizzate e il succo sarebbero astringenti, ottimi contro la dissenteria;
  • la conserva e lo sciroppo sarebbero rimedi naturali contro il catarro, dato il potere balsamico.

Purtroppo, non esistono studi che confermino le proprietà medicamentose dell’erba di San Pietro. Ti consigliamo quindi di coltivarla come aromatica da usare in cucina.

Come si coltiva l’erba amara

Semina

L’erba amara è di base una pianta spontanea, proprio come l’erba cipollina, quindi cresce con una certa facilità. Quasi tutti i problemi si concentrano nella fase iniziale di moltiplicazione, che può risultare ostica per chi non sa come muoversi. I semi hanno infatti una capacità germinativa ridotta, che rende la semina classica di fatto inutile.

Per coltivare l’erba di San Pietro bisogna usare la divisione dei cespi, come per la camomilla romana. L’operazione si effettua in autunno o in primavera, sia per la coltivazione in vaso sia per quella in piena terra. Dato che tende ad allargarsi con una certa facilità, ti consigliamo di ripetere l’operazione ogni 2 o 3 anni. Quando trapianti un cespo nuovo, sistemalo a circa 2 metri da quello vecchio.

Cure colturali

Pur essendo una pianta rustica, l’erba di San Pietro preferisce i terreni leggermente umidi, specie all’inizio. Quando la pianta è giovane, ricorda di innaffiarla con regolarità senza esagerare: come tutte le piante dell’orto, odia i ristagni idrici. Una volta che l’erba è cresciuta, puoi limitarti a innaffiarla quando il terreno inizia ad asciugarsi.

In realtà, è difficile che il terreno di quest’erba sia molto asciutto, se la pianti nel punto giusto del tuo orto in affitto e non te ne dimentichi del tutto. Considera che l’erba amara preferisce gli angoli in mezzombra, quindi non troppo esposti ai raggi solari. In questo modo il terreno si asciuga più lentamente e le foglie rimangono morbide.

Possibili utilizzi dell’erba di San Pietro

Gli oli essenziali dell’erba di San Pietro si concentrano nelle foglie, che andrebbero raccolte prima della fioritura. A questo punto puoi scegliere se usarla come aromatica o come ingrediente principale. Nel primo caso, fai essiccare le foglie e riducile in una polvere da aggiungere ai tuoi piatti. Altrimenti, puoi usarla sia cotta sia cruda.

L’erba di San Pietro cruda è ottima in forma di pesto, da sola o insieme alla rucola selvatica. La puoi mangiare anche sulle bruschette, sotto forma di trito, o aggiungere qualche foglia all’insalata.

Il modo più famoso per mangiare l’erba amara cotta è però sotto forma di frittata. Triti le foglie crude, le aggiunge al misto di uova e formaggio, cuoci: pochi minuti e la cena è pronta! Se hai voglia di qualcosa di più complesso, aggiungi il trito alle erbette cotte e usa il tutto per preparare degli ottimi tortelli.


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