Il bicarbonato è una presenza fissa nelle nostre case, protagonista di mille piccoli consigli per la casa. Questa volta, però, non parliamo del bicarbonato di sodio. Questo articolo è dedicato al bicarbonato di potassio, simile a quello di sodio ma con proprietà diverse. Vediamo come usarlo in agricoltura e perché il bicarbonato di sodio non può sostituirlo al 100%.

Quando si usa il bicarbonato di potassio

Il bicarbonato di potassio è un vero e proprio fitofarmaco, ovvero una sostanza usata specificatamente per la cura delle piante. È efficace soprattutto contro le patologie fungine, sia nella lotta sia nella loro prevenzione. Agisce infatti sul pH delle piante, creando un ambiente inospitale per i funghi e bloccandone lo sviluppo.

Abbiamo già accennato al bicarbonato di potassio quando abbiamo parlato dello oidio della salvia, una patologia che colpisce anche le zucchine, la cipolla e molte altre piante. Lo si usa però anche per altre malattie, tutte di origine fungina.

Le più comuni sono:

  • botrite, malattia diffusa soprattutto tra le fragole e le viti, che colpisce anche l’anguria;
  • ticchiolatura del melo;
  • moniliosi, che attacca pomacee e drupacee facendone marcire sia i germogli sia i frutti;
  • septoria, fungo che provoca macchie gialle sulle foglie e blocca lo sviluppo della pianta;
  • elmintosporiosi dei cereali.

La forza del bicarbonato di potassio in agricoltura sta però nella sua azione preventiva. Se ci sono stati casi di malattie fungine negli orti vicini, è possibile che il vento porti le spore fino al tuo terreno. Il bicarbonato crea un ambiente inospitale per le spore e impedisce che attecchiscano. Questo meccanismo preventivo è utile anche contro le spore rimaste nel terreno negli anni passati.

Come si usa

Il bicarbonato di potassio blocca la malattia, ma non guarisce le parti malate della pianta. Ecco perché dovresti usarlo alla comparsa dei primissimi sintomo o addirittura prima, come visto sopra.

Per usarlo devi sciogliere in acqua circa 50 grammi di bicarbonato ogni 10 litri di acqua. Ricorda di non metterne mai più dello 0,5% rispetto al peso dell’acqua, altrimenti rischi che diventi tossico per la pianta. Nei casi peggiori, un’eccessiva concentrazione di bicarbonato può provocare addirittura ustioni e alzare il pH del terreno. Nel dubbio, rispetta sempre le indicazioni fornite dal produttore.

Spruzza la soluzione su tutta la pianta, senza lasciare zone scoperte. Per farlo, aspetta le ore più fresche della giornata: sopra i 35°C, potrebbe diventare tossico e, in generale, perde efficacia con il caldo. In estate, è quindi importante ripetere il trattamento ogni 8 giorni circa, specie se lo stai usando con finalità preventive.

Il bicarbonato di potassio è una sostanza sicura per l’uomo, motivo per cui lo si utilizza anche in agricoltura biologica. Se lo spruzzi su frutti quasi del tutto maturi, aspetta circa 24 ore prima di raccoglierli, ovvero il tempo di carenza del bicarbonato.

Perché il bicarbonato di sodio non è sempre un sostituto

Il bicarbonato di sodio può essere anch’esso utile contro le malattie fungine viste sopra. Tecnicamente è un “corroborante”, ovvero una sostanza che innalza le difese delle piante ma che non è un vero e proprio fitofarmaco. Inoltre, presenta questi problemi.

  • A parità di dosi, è più tossico rispetto al bicarbonato di potassio.
  • Il sodio è meno tollerato dalle piante, quindi è meno adatto alle varietà più delicate.
  • Altera la struttura del terreno più in fretta rispetto al bicarbonato di potassio.

In compenso, il bicarbonato di sodio è più facile da reperire, proprio perché non è un fitofarmaco. Inoltre, gli effetti contro i funghi sono pressapoco gli stessi. Come detto sopra, la discriminante sta soprattutto negli effetti sulle piante stesse.

Qual è la tua esperienza con i due tipi di bicarbonato? Raccontacela su Facebook e vieni a trovarci a Borgomanero, per visitare i nostri orti in affitto!


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