Le ragnatele sulle piante possono essere antiestetiche, se parliamo di un giardino o di piante decorative. Se però le vediamo spuntare sulle piante dell’orto, sono davvero un problema? Dipende da chi le ha prodotte.

Gran parte dei ragni si nutrono di solo altri insetti e potrebbero essere addirittura benefici, dato che cacciano i parassiti presenti sulle piante. Il problema non sono loro, però: i ragni non sono le uniche creature che tessono una tela.

Di chi sono queste ragnatele?

Le ragnatele sulle piante sono un campanello d’allarme, quando si accompagnano a foglie secche e frutti bacati. In questi casi, infatti, potrebbero appartenere ad insetti che preferiscono la linfa delle piante alla carne degli altri insetti.

Ragnetto rosso

Il sospettato numero uno è il ragnetto rosso, un acaro “polifago”. Al contrario dei ragnetti che troviamo in soffitta, il ragnetto rosso ama spaziare nella sua dieta: mangia sia gli insettini che finiscono nella sua tela sia il citoplasma delle piante. Per questa ragione, va eliminato senza pietà.

Il ragnetto rosso è troppo piccolo per essere notato a colpo d’occhio, ma le tracce del suo passaggio sono fin troppo evidenti. Le foglie colpite sono piene di macchioline gialle o necrotiche. Sulla pagina inferiore delle foglie, puoi notare ragnatele sottilissime che proteggono le uova e impediscono alla pianta di respirare.

Acari tetranichidi

Il ragnetto rosso è solo uno dei tantissimi acari tetranichidi che possono infestare le piante, il più comune. In natura esistono migliaia di specie di acari che tessono ragnatele sulle piante, oltre che nutrirsene. Se vedi tracce di ragnatele su foglie secche o macchiate, può darsi che sia una di queste.

Ifantria, i bruchi pelosi americani

Gli acari non sono l’unico problema delle piante, né gli unici che tessono una tela. Le ragnatele che vedi potrebbero essere causa dell’ifantria, una varietà di bruchi pelosi che arrivano dall’America. Si trovano soprattutto sulle piante da frutto e sui noccioli, ma possono colpire un po’ tutti gli alberi e arbusti caducifogli.

L’ifantria è abbastanza facile da riconoscere: i bruchi sono lunghi 3 cm e verdastri, coperti da uno strato di peli biancastri. Per difendersi da predatori e agenti atmosferici, i bruchi pelosi producono una fitta ragnatela che usano come nido. Al loro interno, divorano tutte le foglie nelle quali si imbattono, finché non sono abbastanza grossi da trasformarsi in pupa e poi in farfalla.

Se lasciati fare, i bruchi di ifantria possono spogliare un intero cespuglio in pochi giorni. Per questa ragione, è importante eliminare eventuali uova non appena le vedi.

Rimedi naturali contro le ragnatele sulle piante

I rimedi contro le ragnatele sulle piante dipendono dal tipo di insetto che le ha prodotte. Se le piante stanno bene e gli unici ragni sono quelli che mangiano acari e altri parassiti, la cosa migliore è lasciarle lì. Se diventano troppo fitte, passa un panno umido e pulisci le foglie interessate.

Se devi liberarti di acari tetranichidi, inizia pulendo le ragnatele con un panno antistatico: dovrebbe attrarre anche un buon numero di acari. Dopodiché, spruzza una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia su tutte le piante o, se l’infestazione è avanzata, di acqua e olio di Neem: ucciderà gli insetti rimasti soffocandoli.

Nel caso dell’ifantria, la cosa migliore è eliminare le foglie e i rami sui quali sono concentrati i bruchi: tendono a formare colonie numerose, il che le rende dannose ma anche semplici da individuare. Una volta fatto, irrora la pianta con un insetticida biologico a base di bacillus thuringiensis: si tratta di un batterio innocuo per l’uomo ma letale per le larve.

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