Home | Malattie dell’alloro: quali sono le principali?
Benché sia un’aromatica estremamente robusta, in grado di resistere a temperature basse, anche l’alloro ha le sue malattie. Capita di vedere piante di alloro con foglie gialle, accartocciate, piene di macchie.
Inutilizzabili, insomma.
Qualche volta, la malattia diventa così grave da uccidere il povero alloro. Come evitare che tutto questo accada? Imparando a riconoscere e ad affrontare le diverse malattie dell’alloro!
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Psilla
La psilla non è una vera e propria malattia, ma un parassita che colpisce diverse piante, tra cui l’alloro. Nello specifico, la psilla dell’alloro è un insetto di colore verde o arancio, lungo appena 2 millimetri. Le sue uova sono palline ovali e un po’ piatte, di colore giallastro, mentre la psilla giovane e ovale e di colore grigio tendente al giallo.
Gli adulti di psilla si svegliano tra aprile e maggio, non appena inizia a fare più caldo. Iniziano nutrendosi delle foglie giovani, così da poter deporre le uova verso maggio. I piccoli nascono a giugno e maturano in poche settimane, tanto che la psilla può arrivare a 4 generazioni in un anno.
Come accennato, la psilla si nutre soprattutto di germogli e foglie giovani. Le punge in modo da succhiarne la linfa e rilascia la melata, una sostanza appiccicosa prodotta anche dagli afidi. La melata crea un velo che impedisce la fotosintesi, mentre le punture tolgono nutrimento alle foglie, che si deformano, seccano e cadono.
Se l’infestazione è ancora agli inizi, basta spruzzare acqua e sapone potassico molle: crea una barriera che soffoca uova, piccoli e anche qualche adulto. Se invece l’infestazione è a uno stadio avanzato, meglio liberare gli antocoridi, insetti che si nutrono della psilla e che si trovano in commercio.
Cocciniglia bruna
La cocciniglia bruna è un insetto prolifico e robusto, grazie alla spessa corazza cerosa che lo ricopre. In inverno sverna sotto terra, alla base della pianta; appena arriva il caldo, si arrampica sulla pianta e succhia la linfa. Le foglie colpite dalla cocciniglia si coprono di macchie brune e muoiono in poco tempo.
Per combattere la cocciniglia bruna dell’alloro, valgono gli stessi consigli visti per la cocciniglia bianca.
Oziorrinco
Se le foglie giovani dell’alloro sono smangiucchiate e la pianta ti sembra più debole, potrebbe essere colpa dell’oziorrinco. Si tratta di una varietà di coleottero che colpisce anche la vite, il ginepro e molte altre piante. Mentre gli adulti si nutrono delle foglie, le larve si nutrono delle radici e uccidono la pianta.
Come visto nell’articolo su quali sono i vermi pericolosi nel terreno, le larve di oziorrinco si combattono con i nematodi entomopatogeni. Se gli esemplari adulti sono ancora pochi, potrebbe bastare scuotere la pianta e raccoglierli quando cadono; i nematodi entomopatogeni eviteranno che le larve diventino adulte. Altrimenti, sistema delle apposite trappole intorno al tronco: sono naturali e garantiscono ottimi risultati.
Oidio
Lo oidio è una malattia fungina diffusa tra un gran numero di piante, tant’è che ne abbiamo parlato già molte volte. Nelle piante di alloro colpite da questa malattia, le foglie vengono coperte da una patina bianca polverosa che impedisce la fotosintesi. Più il tempo passa, più la patina si allarga e rischia di colpire anche altre piante.
Per curare l’alloro dallo oidio, devi eliminare tutte le parti colpite e bruciarle. Dopodiché, spruzza una soluzione di acqua e bicarbonato su tutta la pianta. Se la malattia è già molto avanzata, potresti dover usare dei trattamenti a base di zolfo; questi ultimi sono vietati in agricoltura biologica e sono pericolosi per le api.
Fumaggine
Se la patina bianca è sinonimo di oidio, la patina nera è sinonimo di fumaggine. Potresti notarla in concomitanza con la psilla e non è un caso: la melata stimola la comparsa di questo fungo, insieme all’umidità e al clima mite. Proprio come lo oidio, la fumaggine crea una patina che impedisce la fotosintesi e uccide pian piano la pianta.
Per evitare la comparsa della fumaggine, elimina i parassiti che producono melata, come afidi e psilla. Se il fungo non è ancora esteso, potrebbe bastare pulire le foglie. In gran parte dei casi, però, dovrai agire con un trattamento a base di poltiglia bordolese.
Hai altri consigli per combattere le malattie dell’alloro? Condivili con noi sulla nostra pagina Facebook e, dopo esserti preso cura delle tue piante, ricorda sempre di lavare bene le mani e di idratarle con una buona crema.
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