In altri articoli, abbiamo più volte consigliato di non rovesciare le zolle quando si zappa il terreno. Rischi infatti di uccidere i tanti insetti e microrganismi che lo abitano e lo rendono fertile. C’è un modo per stimolare lo sviluppo di questi ultimi? I lombrichi si possono allevare. È possibile fare lo stesso con i microrganismi effettivi?

A cosa servono i microrganismi effettivi

Si definiscono microrganismi effettivi i ceppi di batteri, lieviti, lattobacilli che hanno un’azione positiva sull’uomo e su altri organismi viventi. Parlando nello specifico di orto e giardino, sono quegli organismi che rendono il terriccio sano e fertile.

I cicli naturali sono molto più complessi di quanto siamo abituati a prendiamo. Prendiamo l’esempio del compost: affinché i resti della cucina si trasformino in materia organica matura, servono battaglioni di microrganismi positivi che ne facilitino la decomposizione. Quando questi mancano, magari per l’assenza di ossigeno, prevalgono le muffe. Finiamo così per avere un mucchio di rifiuti ammuffiti, inutili e dannosi per le nostre piante.

Se un terreno è sano, se una compostiera è mantenuta nel modo giusto, non dovrebbero esserci problemi. Talvolta, però, intervengono dei fattori che sballano gli equilibri e riducono la popolazione di microrganismi effettivi. A quel punto, devi in qualche modo ripristinare la situazione sana aggiungendoli da te.

Arricchire il terreno con queste popolazioni di microrganismi è utile non solo per ripristinare un terreno “scarico”, ma anche per migliorarne uno sano. Accelerano infatti la decomposizione, prevengono la proliferazione delle muffe, stimolano l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante.

Come produrli in casa

Come in tanti altri casi, la soluzione più semplice è comprare ceppi già pronti da attivare. In commercio ne puoi trovare di tanti tipi e, di solito, per attivarli basta miscelarli con acqua e melassa; la cosa migliore rimane però attenersi alle istruzioni del singolo prodotto.

Se non vuoi poggiarti ai prodotti in commercio, puoi produrre colonie di microrganismi effettivi con un po’ di fai da te.

Prepara lo starter per il Bokashi

Il bokashi è un compost giapponese che si sviluppa in assenza di ossigeno, contrariamente al compost tradizionale. Per evitare la formazione di microrganismi dannoso e favorire la decomposizione della materia organica, si usa proprio una coltura di microrganismi detta “bokashi mix”.

Abbiamo visto come preparare il bokashi mix in un articolo dedicato. Senza entrare nel dettaglio, bisogna far fermentare acqua, melassa e crusca in un ambiente privo di aria, insieme a una piccola quantità di probiotici; qualcuno usa il lievito di birra, in alternativa. I probiotici si moltiplicano nell’ambiente favorevole, dandoti una sabbia ricca di microrganismi.

Il mix è utilizzabile come starter sia per il bokashi sia per il compost tradizionale. In alternativa, ti basta incorporarlo nel terreno: i microrganismi effettivi agiranno sulla materia organica già presente sottoterra, invece che passare attraverso lo step della compostiera.

Ricicla gli skoby di kombucha vecchi

Il kombucha è una bevanda a base di tè fermentato ricca di probiotici, nota da millenni per le sue proprietà. Gli studi a riguardo sono ancora pochi, ma sembrano confermare i tanti benefici per la salute intestinale e per il sistema immunitario.

Ti starai chiedendo cosa c’entri tutto questo con l’orto. Il kombucha si prepara usando una coltura simbiotica di batteri e lieviti detta “skoby”. Ogni volta che prepari il kombucha, si forma una coltura nuova e quella originale invecchia; dopo un po’, le colture più vecchie danno un kombucha amarognolo e meno buono, motivo per cui diventano di fatto inutilizzabili.

Invece che buttarli e basta, puoi usare gli skoby “esausti” per arricchire il terreno di orto e giardino. Puoi farlo in uno di questi modi:

  1. buttandoli nel compost;
  2. interrando gli skoby, interi o frullati per accelerarne la decomposizione;
  3. usandoli per preparare un kombucha da diluire e con il quale innaffiare le piante.

L’ultimo metodo è quello meno consigliabile, dato che il kombucha è molto acido e potrebbe modificare il pH del terreno. Ad ogni modo, uno studio turco sembra confermare i benefici di skoby e kombucha per le piante: i trattamenti parrebbero aumentare l’attività degli enzimi nel terreno, aumentando la resa del raccolto e la salute delle piante.

Ricicla lo yogurt scaduto

Non hai intenzione di iniziare a produrre kombucha? Usa lo yogurt: una meta analisi del 2016 mostra i benefici dei batteri provenienti dallo yogurt per le colture. Secondo gli studi, inoculare fermenti lattici nel terreno stimola la formazione di colture microbiche positive, riducendo il rischio di infezioni e migliorando l’assorbimento dei nutrienti.

In soldoni, come puoi sfruttare questa notizia?

  1. Aggiungi un vasetto o più di yogurt al compost, a seconda di quant’è grande il contenitore. Stimolerà la decomposizione, grazie alla presenza dei batteri benefici. Attento a non esagerare: in quantità eccessive, puzza e attrae i vermi; inoltre, il grasso al suo interno rallenta il processo.
  2. Mischialo all’acqua e usalo per innaffiare le piante.

In entrambi i casi, puoi sostituire lo yogurt con degli integratori di fermenti lattici comprati al supermercato. Costano sicuramente di più, ma non puzzano e danno gli stessi benefici, se non addirittura maggiori.


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