Scegliere la pacciamatura per l’orto non è un affare da poco. Coprire il terreno aiuta infatti a coltivare quasi senza acqua, riduce il numero di infestanti, protegge le radici delle piante. In base al materiale scelto, però, cambiano anche i risultati finali.

I due tipi di pacciamatura più diffusi sono quella con la paglia e con il telo. Vediamo quali sono i pro e i contro di ciascuno di essi.

Pro e contro della pacciamatura con telo

Sotto l’espressione “pacciamatura con telo” ricadono diversi materiali. Quello più usato è il telo in polietilene nero, che lascia passare l’acqua ma non la luce. La pacciamatura di questo tipo tiene il terreno al caldo senza bloccare l’acqua piovana, il che è utile soprattutto in inverno. Allo stesso tempo, evita che l’acqua nel terreno evapori troppo in fretta.

I problemi dei teli neri sono che:

  • sono realizzati in materiali plastici inquinanti;
  • non fanno respirare il terreno;
  • quelli più economici sono impermeabili, quindi rendono più difficile innaffiare l’orto.

Per questo motivo, la pacciamatura con questo tipo di teli si usa soprattutto per pulire il terreno. Se devi eliminare molte erbacce e non hai troppa fretta, basta coprire tutto per un paio di mesi. Le erbe spontanee moriranno per la mancanza di luce e il tuo lavoro sarà più facile.

In alternativa, puoi usare i teli per pacciamatura biodegradabili, realizzati in juta o amido di mais. Il terreno li riassorbe nel giro di qualche mese, lasciano passare l’aria e anche l’acqua. Di solito sono di colore bianco, che rinfrange la luce e aiuta le piante che hanno bisogno di tanto sole.

Pro e contro della pacciamatura con la paglia

La pacciamatura con la paglia è un’alternativa di sicuro più naturale, utile sia in inverno sia in estate. Si tratta del tipo di pacciamatura più usato negli orti sinergici, essendo 100% biodegradabile ed economica.

Proprio come il telo, la paglia protegge il terreno dai raggi del sole. In questo modo evita che l’acqua evapori troppo in fretta, riducendo il numero di innaffiature necessarie. Inoltre, mantiene la temperatura del terreno costante, senza sfociare nell’effetto cappa comune con i teli più economici.

L’efficacia della pacciamatura con la paglia viaggia di pari passo con la sua qualità. La cosa migliore sarebbe comprare paglia che sia stata un minimo trattata, in modo da evitare che:

  • rilasci semi di infestanti, non eliminati a dovere;
  • ammuffisca in quanto non abbastanza asciutta, minando alla salute delle piante stesse.

Come detto, però, basta comprare della paglia di buona qualità per evitare entrambi i problemi. Ciò rende la paglia una scelta di gran lunga migliore del telo, quanto meno in estate. Essendo composta in prevalenza da cellulosa, ha anche il pregio di decomporsi lentamente e nutrire il terreno in modo equilibrato.

Alternative alla paglia

Se desideri usare una pacciamatura naturale che non sia paglia, magari a causa di un’allergia, puoi orientarti su delle alternative.

  • Segatura, forse la più sconsigliata tra le alternative. Tiene lontane le lumache, ma il tannino tende ad acidificare troppo il terreno.
  • Corteccia, l’alternativa più costosa tra quelle presentate. Anch’esse ha il difetto di acidificare il terreno, specie se si tratta di corteccia di pino. Se la vuoi usare, riservala alla piante acidofile.
  • Foglie secche, purché asciutte e prive di marciumi. Purtroppo sono più difficili da reperire della paglia, a meno che tu non abbia un giardino con tanti alberi o non viva accanto a un parco.
  • Erba sfalciata, soluzione comoda soprattutto se hai un giardino ma che richiede qualche attenzione in più.

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