Home | Perché il Covid 19 ci ha fatto riscoprire gli orti
Nonostante le tante restrizioni del lockdown, il Covid 19 ha dato un’enorme spinta agli orti urbani. È vero, tante persone che curavano i propri orti lontano da casa sono stati costretti ad abbandonarli, seppure per un paio di mesi. Eppure, altrettante hanno scoperto la gioia di coltivare il proprio cibo. Perché è successo? Siamo di fronte a un cambiamento temporaneo o permanente?
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In tempi di crisi, ci danno frutta e verdura “gratis”
Il trend degli orti urbani era in crescita già da qualche anno, ma negli ultimi mesi ha conosciuto un’impennata. Al di là dei benefici più astratti che vedremo di seguito, l’orto urbano è un modo per avere frutta e verdura di qualità a prezzi accessibili. Quando coltivi il tuo cibo, gli unici costi vivi sono la strumentazione, le sementi e l’eventuale affitto del terreno. Quest’ultimo è un costo risibile, se lo confronti a quanto puoi risparmiare.
Si calcola che gli ortisti più incalliti riescano a risparmiare 100 euro e passa di spesa al mese. Troppo poco, in rapporto al lavoro che un orto richiede? Non proprio, se pensiamo alle tante persone che stanno attraversando un momento difficile e a cui 100 euro in più nel portafoglio fanno comodo. Inoltre, la frutta e la verdura raccolta nell’orto è tutta biologica e di alta qualità, priva di pesticidi e sostanze dannose.
Durante il lockdown, alcune persone hanno iniziato a usare balconi e terrazzi per ovviare al problema degli spostamenti. Adesso che la prima fase acuta dell’emergenza è passata, tanti di questi si stanno spostando sugli spazi più comodi degli orti in affitto.
Una boccata d’aria in solitudine
Uno dei grandi problemi durante il Covid 19 è stata la sedentarietà forzata: si calcola che gli italiani abbiano guadagnato in media 2 kg a testa, con tutto ciò che ne consegue per la salute. Ciononostante, in molti esitano a riprendere l’attività sportiva in palestra o in luoghi molto frequentati.
La cura dell’orto si è dimostrata un buon compromesso: salvo casi particolari, è un’attività solitaria e a prova di distanziamento sociale. Quando ti ritiri nel tuo orticello, puoi prendere una boccata d’aria e tenerti in esercizio senza temere contatti con altre persone. Soprattutto, è un modo per stare all’aperto.
Dopo tanti mesi al chiuso, senza la possibilità di fare una passeggiata o di andare a correre, passare del tempo fuori è già di per sé una gioia. Mentre passeggi tra le file di pomodori per controllare che vada tutto bene, ti godi anche la brezza del mattino e il calore del sole che sta salendo nel cielo.
Tutte queste cose sono un balsamo per la psiche umana, che ha bisogno di un quantitativo minimo di luce e aria per mantenersi in salute. La loro importanza è stata confermata perfino dalla scienza, tant’è che l’orto è diventato una forma di terapia.
Quando il mondo è nel caos, l’orto è ordine
Infine, il Covid 19 ci ha sbattuto in faccia problemi e incertezze. In questi mesi, ci siamo trovati nostro malgrado a riflettere su quale direzione dare alla nostra vita e a rimuginare sul da farsi. Purtroppo, raramente certi pensieri portano a con sé soluzioni concrete. Molto più spesso, si traducono in ulteriori ansie e paure.
In situazioni del genere, tanti psicologi hanno consigliato di darsi ad attività manuali che stimolassero la “mindfulness”, ovvero la concentrazione sul momento. L’orto è tutt’ora una di queste.
Quando lavori in mezzo al verde, è più facile evitare che la mente vaghi verso lidi sgradevoli. In un certo senso, addestri la mente a vivere il qui e ora, con enormi benefici per la salute psicologica. Non basterà per risolvere i tanti problemi di questo periodo, ma può darti uno strumento in più per affrontarli.