Un orto sano e capace di produrre un buon numero di frutti, viene sottoposto ad un processo di protezione e manutenzione continua. Il compito del coltivatore è quello di prendersi cura del proprio orto, allontanando le malattie e aiutando il terreno a prepararsi alla nuova stagione.

La rotazione delle colture – o rotazione colturale – accompagna il proprietario dell’orto nella fase di controllo ed assistenza del terreno. In modo semplice ed immediato, ci aiuta a mantenere il terreno sempre fertile e pronto per la coltivazione.

Gli ortaggi seguono uno specifico schema di rotazione colturale, che può cambiare a seconda delle necessità dell’orto e della disposizione dello spazio. L’obiettivo finale è quello di assicurare una buona “respirazione” del terreno, che sarà pronto ad accogliere i semi mese dopo mese.

Uno dei compiti principali della rotazione delle colture è quello di proteggere l’orto dal sopraggiungere di fastidiose malattie parassitarie – o comparsa di erbe infestanti. Evitando di sovraccaricare il terreno e ruotando la posizione degli ortaggi ad ogni stagione, aiutiamo l’orto a crescere nel modo giusto.

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e cosa dobbiamo fare per assicurarci una corretta rotazione delle colture, soprattutto in questo primo periodo di semina. Iniziamo dalla storia, così da ricordare una delle tradizioni agrarie più antiche del mondo.

Rotazione delle colture nel medioevo

Nella maggior parte dei casi, la tecnica della rotazione delle colture viene associata al periodo del Medioevo. Le precedenti popolazioni sfruttavano questa pratica per tenere sotto controllo l’ordine delle coltivazioni e nutrire il terreno. I prodotti chimici e i fertilizzanti moderni non esistevano, e i coltivatori dovevano trovare una soluzione per evitare che il terreno inaridisse troppo velocemente.

La rotazione delle colture nel Medioevo seguiva tempi prestabiliti, capaci di accompagnare i contadini stagione dopo stagione.

Vediamo insieme le due tipologie di rotazione più utilizzate nel Medioevo, che hanno poi portato alla versione attuale e ci hanno insegnato a prenderci cura del terreno nel modo giusto.

Rotazione biennale delle colture

Diverse zone d’Europa seguivano la tecnica della rotazione biennale. Questa pratica specifica interessava soprattutto i terreni particolarmente aridi, che avevano bisogno di una buona nutrizione.

Seguendo la tecnica della rotazione biennale, metà terreno veniva sfruttato per la coltivazione del frumento, mentre l’altra metà veniva lasciata a “maggese” (ovvero a riposo). L’anno successivo l’operazione si ripeteva identica, alternando le zone del terreno e lasciandolo libero di respirare il più possibile.

Per quanto semplice e facile da replicare, questa pratica ha consentito un aumento significativo del numero di prodotti in arrivo dall’orto. Le popolazioni ne hanno risentito positivamente, scegliendo di applicarla per diversi anni consecutivi.

Rotazione Triennale delle colture

A partire dalla fine del VIII secolo d.C., si diffuse invece la tecnica della rotazione triennale, che aiutava a ridurre al minimo il rischio di siccità.

Nel primo anno di coltivazione il terreno veniva seminato con cereali invernali (piantati in autunno e raccolti in estate); nel secondo anno si seminavano i cereali primaverili (coltivati in primavera e raccolti in estate), mentre nel terzo anno il terreno veniva lasciato a maggese (a riposo).

Gli appezzamenti di terra venivano equamente divisi in tre parti, ognuna dedicata ad una di queste fasi, così da avere sempre a disposizione un raccolto ricco ed un terreno fertile. Le zone di coltivazione ruotavano ogni anno, seguendo sempre lo stesso ordine.

In alcuni casi, il terreno lasciato a maggese veniva “caricato” ulteriormente attraverso la messa a dimora dell’erba medica, che incentivava lo sviluppo di nutrienti vantaggiosi per la salute delle colture.

Rotazione delle colture: periodo ideale

Come abbiamo iniziato a capire, non esiste un periodo ideale per iniziare a mettere in pratica il processo di rotazione delle colture. Quello di cui veramente avete bisogno è un terreno ben diviso (potete aiutarvi con dei paletti di legno per distanziare le varie zone) e un foglio su cui annotare le varie coltivazioni effettuate.

Potete creare un divertente “diario dell’orto”, che vi aiuta a ricordare dove avete piantato cosa e – soprattutto – quando. A fine anno, quando il ciclo ricomincia, vi basterà leggere tra le pagine del diario e scoprire qual è la coltura da ruotare.

Rotazione quadriennale delle colture

Rispetto al Medioevo, oggi si tende a fare affidamento ad un nuovo metodo di rotazione, ancora più semplice e ancora più vantaggioso. Parliamo della rotazione quadriennale delle colture, una tecnica facilissima da replicare che consiste nel dividere il terreno in quattro zone separate:

  • Zona A:
    Nella prima zona si coltivano gli ortaggi/frutti detti “miglioratori”, che hanno il compito di arricchire il terreno di nuovi nutrienti. Piccoli esempi arrivano dalle piante leguminose, ricche di azoto e perfette per aiutare il terreno a ricaricarsi, oppure le graminacee pratensi, che aumentano il livello di fertilità;
  • Zona B:
    Nella seconda zona si coltivano i “depuratori”, spesso chiamati anche “sfruttatori”. Il loro compito è quello di assorbire il più possibile dal terreno, depurandolo da quello che c’era prima. Esempi pratici sono frumento, avena, orzo, segale, riso, mais, ecc;
  • Zona C:
    Nella terza zona si coltivano i “preparatori”, che servono a caricare la terra e prepararla al nuovo anno. La patata è un perfetto esempio di ortaggio preparatorio, insieme al mais, al pomodoro e alla barbabietola;
  • Zona D:
    Nella quarta zona si coltivano nuovamente i “preparatori” che, come abbiamo visto, hanno il compito di preparare il terreno all’arrivo della prossima coltura.

Ogni anno le zone ruotano e le colture cambiano, così da nutrire il terreno e dargli il tempo necessario ad abituarsi alla novità del caso. Rispettando questa semplice regola, vedrete che il vostro giardino tornerà a fiorire in poco tempo e che i risultati non tarderanno a mostrarsi.

Dopo il secondo anno, è bene ragionare su un periodo di stop e di relax per una parte dell’orto. Come abbiamo scoperto con le colture del Medioevo, un periodo di riposo può aiutare la terra a ritrovare tutta l’energia perduta.

Vantaggi della rotazione colturale

La rotazione delle colture aiuta a prendersi cura del proprio orto in modo rapido ed efficiente. Diversi sono i vantaggi che riusciamo ad ottenere da questo tipo di pratica, che resiste nel tempo nonostante tutte le novità applicate al mondo dell’agricoltura.

Di seguito, alcuni dei principali benefici:

  • Terreno più fertile:
    Le piante dell’orto e il terreno che le accoglie lavorano sempre insieme. La pianta trae nutrimento dal terreno e, dall’altro lato, rilascia nella terra sostanze nutritive utili alla crescita della verdura successiva. La rotazione delle colture assicura un buon equilibrio tra le parti, oltre che una crescita ottimale delle singole piante;
  • Riduzione delle malattie:
    Funghi e virus possono far ammalare il terreno, rovinando la crescita delle singole piante. Per fermare il diffondersi delle malattie funghine all’interno dell’orto possiamo sfruttare la rotazione colturale, che drena il terreno e allontana le malattie;
  • Riduzione dei parassiti:
    I piccoli parassiti che possono rovinare la salute delle vostre piante sono davvero tantissimi. Eppure, per sconfiggerli non è necessario avvalersi di pesticidi o prodotti chimici. Nella maggior parte dei casi, la rotazione da sola basta per allontanare insetti e parassiti di diverso tipo.

Rotazione delle colture nell’orto

Per ottenere un buon risultato di raccolta ed assicurarsi una corretta rotazione delle colture nell’orto, è bene tenere a mente una serie di elementi chiave.

Gli ortaggi sono notoriamente divisi in famiglie (leguminose, lamiacee, ecc), che presentano caratteristiche simili tra loro. Generalmente, gli ortaggi appartenenti alla stessa famiglia sottraggono al terreno lo stesso tipo di sostanze e, ugualmente, sono soggette allo stesso tipo di malattie.
Assecondando la natura simile delle famiglie, è possibile sfruttare questa informazione per alternare le verdure nell’orto in modo intelligente.

Ortaggi della stessa famiglia non vanno piantati nella stessa posizione per due anni consecutivi.

Se vi capita, non piantate le peperoni lì dove prima c’erano i pomodori, non piantate il cetriolo lì dove prima c’era la zucca, e così via. Sfruttando questo semplice consiglio, riuscirete a mantenere vivo il terreno e aiutarlo nel processo di crescita degli ortaggi.

Le piante leguminose

Le piante leguminose (fagioli, piselli, fave, ecc), sono importantissime all’interno dell’orto. D’altronde, non vengono certo scelte da tutti i coltivatori per un motivo qualunque: gli esperti le scelgono perchè hanno la capacità di offrire nutrienti positivi e vantaggiosi.

Nello specifico, sono in grado di arricchire il terreno di azoto, uno dei principali elementi nutritivi necessari alla crescita dell’orto.

Per questo motivo, meritano di essere prese in considerazione nella fase di scelta delle coltivazioni. Le leguminose non dovrebbero mai mancare all’interno di un qualsiasi ciclo di rotazione, sfruttate come elemento “miglioratorio” (Zona A).

Quando ragionate sulla prossima semina, non dimenticate le piante leguminose e tutti i vantaggi connessi al loro sviluppo nell’orto.

Esempi di rotazione delle colture

Un esempio pratico potrebbe aiutarvi a capire al meglio come funziona la rotazione delle colture e quali sono le regole che vi conviene seguire anno dopo anno:

  • Primo anno:
    Un ciclo colturale degno di questo nome non può che iniziare con una leguminosa (fagioli, piselli, fave, ecc), che sarà in grado di arricchire il suolo al meglio;
  • Secondo anno:
    Il ciclo prosegue con una pianta particolarmente esigente (peperoni, zucchine, ecc), che sfrutta tutti i componenti positivi del terreno;
  • Terzo e Quarto anno:
    Infine, la rotazione si conclude con due cicli di verdure poco esigenti (i preparatori). Cipolle, carote o lattuga, potete scegliere tra tantissime varietà diverse senza mai sbagliare.

Rotazione delle colture nel biologico

La salute del suolo è importantissima nel mondo dell’agricoltura biologica. Crescere ciascun ortaggio nel pieno rispetto dell’ambiente significa anche prendersi cura del terreno al meglio, senza errori e senza “aiutanti”.

Nel biologico, non abbiamo bisogno di prodotti chimici o acceleranti per arrivare al raccolto in fretta. Al contrario, è bello godersi la lenta crescita delle piantine passo dopo passo.

La rotazione delle colture è quindi una delle pratiche più diffuse tra chi segue le regole dell’agricoltura biologica. Il compito della rotazione è proprio quello di favorire la fertilità del suolo ed allontanare il più possibile malattie ed eventuali parassiti.

L’alternarsi di colture preparatorie, colture miglioratrici e colture depuranti, aiuta a tenere sotto controllo lo sviluppo e la salute del terreno, senza mai intromettersi. Nell’agricoltura biologica le piante crescono senza l’aiuto esterno, affidandosi unicamente alla propria forza e resistenza.

La differenza fondamentale con l’agricoltura “classica” sta proprio nella scelta di prodotti 100% naturali. Anche i semi utilizzati per le piante sono completamente biologici e non trattati, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle sue necessità primarie.

Conclusioni

Imparare a prendersi cura del proprio orto non è sempre semplice, soprattutto quando non si hanno a disposizione tutte le informazioni necessarie. A volte, abbiamo bisogno di un aiuto in più per riuscire e per ottenere dei veri e propri risultati.

Sfruttando i nostri consigli e seguendo la nostra guida alla coltivazione, riuscirete a fare crescere le prime piantine entro pochi mesi. La pratica del giardinaggio può aiutarvi a tenere lontani pensieri negativi e preoccupazioni, creando un piccolo spazio sicuro in cui “smettere di pensare”.

Divertitevi a sperimentare sempre nuove colture, spingendovi ancora più lontano. Pronti a veder crescere il vostro orto anno dopo anno? Iniziate subito e scoprirete tutto il bello della coltivazione.

Buona fortuna!


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