La rotazione triennale occupa un capitoletto di tutti i manuali di storia, tanto è importante. La sua scoperta, infatti, rivoluzionò il modo in cui si fa agricoltura e salvò innumerevoli campi. Grazie ad essa, divenne più facile salvare la fertilità dei terreni e ottenere raccolti abbondanti tutti gli anni. Cosa c’entra questo con te?

Al giorno d’oggi abbiamo concimi solidi e concimi liquidi di tutti i tipi, sia naturali sia di sintesi. A cosa serve applicare la rotazione triennale? Non basta concimare il terreno ogni anno? Le cose non sono così semplici ed è per questo che l’avvicendamento delle colture è ancora attuale.

Secondo quali criteri si alternano gli ortaggi

Un tempo, gli agricoltori piantavano solo metà del campo a turno, in modo da far riposare il terreno. La cosa aveva un enorme inconveniente: per un anno, mezzo campo era di fatto inutilizzabile. Poi arrivò la rotazione triennale a cambiare le cose.

L’abbiamo accennato tante volte: gli ortaggi non sono tutti uguali. A seconda della famiglia di appartenenza, possono essere più o meno esigenti in termini di nutrienti. Ci sono quindi piante che hanno bisogno di un terriccio fertile, da cui traggono tantissime sostanze. Ce ne sono poi altre che si accontentano di poco. In particolare, abbiamo tre grandi famiglia di ortaggi.

  • Piante depauperanti, molto esigenti e che sono provanti per il terreno. L’esempio più classico sono i pomodori, ma anche zucchine e melanzane non sono da meno.
  • Piante preparatrici, poco esigenti e quindi “riposanti” per il terreno. Le insalate sono un ottimo esempio.
  • Piante miglioratrici, che prelevano l’azoto dall’aria e lo trasferiscono nel terreno, arricchendo. La categoria comprende tutti i legumi.

L’ideale è concimare ogni anno, quando si prepara il terreno in inverno. Quando arriva la primavera, dividi l’orto in tre parti e alterni le tre tipologie di piante viste sopra. In ogni terzo di terreno dovresti coltivare un anno le piante depauperanti, l’anno dopo quelle preparatrici e infine le miglioratrici.

A cosa serve la rotazione triennale

Il più delle volte, si associa la rotazione triennale alla fertilità del terreno e nient’altro. In effetti, è la ragione principale per cui la si effettua. Se dopo anni di orto pare non funzionare, potresti sostituirla con una rotazione quadriennale: tre quarti dell’orto coltivati secondo le modalità viste, più un quarto lasciato incolto.

In realtà, c’è un’altra ragione importante per usare la rotazione delle colture.

Al di là delle suddivisioni viste sopra, gli ortaggi si dividono in famiglie. Ogni famiglia comprende piante con caratteristiche simili che, probabilmente, avranno un impatto simile sul terreno. Ad esempio, le zucchine sono cucurbitacee e sono quindi cugine di zucche, cetrioli, cocomeri, meloni. Cosa c’entra?

Di solito, le piante appartenenti a una stessa famiglia sono vulnerabili alle stesse malattie. Mettiamo il caso tu abbia problemi con la peronospora del pomodoro. Cosa succede se l’anno dopo coltivi i pomodori o le melanzane in quello stesso punto? Le spore sopravvissute all’inverno colpiscono le nuove piante e tu ti ritrovi alle prese con la peronospora. Di nuovo.

Per evitare che il problema si ripresenti, devi scegliere delle piante resistenti al fungo. Ad esempio, la lattuga Fulmaria è geneticamente resistente alla peronospora ed è una pianta preparatrice. Coltivandola dopo i tuoi sfortunati pomodori, aiuti il terreno e stronchi la peronospora. Lo stesso discorso vale per molti altri microrganismi dannosi e anche per alcune erbacce.

Un trucco per programmare la rotazione delle colture

La rotazione delle colture è un argomento vasto. Per semplificare la progettazione del tuo orto in affitto, ricorda questi principi:

  • le cucurbitacee e le crucifere sono quasi tutte piante depauperanti, che non andrebbero mai fatte avvicendare;
  • le piante a foglia sono tendenzialmente piante preparatrici;
  • i legumi sono sempre piante miglioratrici, che arricchiscono il terreno.

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