Durante l’inverno hai soddisfatto il tuo pollice verde con un bell’orto sul balcone, ma adesso la terra che hai usato per tanti mesi – anni? – è esausta. Se avessi un giardino, potresti buttarla lì e prenderne di nuova. Cosa fare, invece, se non hai questa possibilità? Butti via tutto? Certo che no! Ecco come rigenerare il terriccio usato e farlo tornare ricco, fertile. Come nuovo.

Come capire se il terriccio è esausto?

Prevenire è meglio che curare: se usi lo stesso terreno da diversi anni e non l’hai mai rigenerato, è probabile che sia esausto o quasi. In quel caso, ti conviene cambiarlo e rigenerarlo nei modi che vedremo. Nel dubbio, la cosa migliore è osservare le tue piante: quando il terriccio è esausto, è privo di sostanze essenziali e quindi le piante crescono male.

In questi casi, le piante crescono poco e lentamente, nonostante le irrigazioni regolari e la buona esposizione. Spesso le foglie mostrano macchie nere e sono ingiallite, oppure sono pallide e deboli. A seconda di dove ingiallisce la foglia e di quali sintomi manifesta la pianta, puoi riconoscere questa o quella carenza. Ne abbiamo parlato nel dettaglio nell’articolo sulla concimazione autunnale.

Qualche volta, è impossibile o sconsigliabile cambiare il terreno nell’immediato; in casi del genere, puoi intervenire con un fertilizzante per coprire la toppa. Un fertilizzante non basta però per rigenerare davvero il terreno, operazione che presto o tardi andrà fatta.

Come rigenerare il terriccio

I fertilizzanti servono per fornire un nutrimento immediato alla pianta, ma non arricchiscono davvero il terriccio. Per farlo, devi intervenire in modo molto più radicale e lungo. Devi infatti reintrodurre la materia organica e i principi nutritivi andati persi nel corso del tempo.

Il modo più facile per farlo è mischiare il terriccio con un terzo di compost o di humus, lasciandolo riposare per un mese circa. La materia organica matura migliora la struttura del terriccio e reintroduce azoto, potassio, fosforo e minerali. Se però non hai compost sottomano, puoi sempre usare il metodo più lento.

  • A fine autunno (o comunque 3-4 mesi prima di usare il terriccio), versa tutta la terra in un sacco di iuta insieme a foglie e piante morte.
  • Se ci sono rami o piante intere, tagliale a pezzetti.
  • Chiudi il sacco e mettilo in un luogo ben areato, privo di muffe e funghi.
  • Ogni 30-40 giorni, innaffia tutto e rimesta.

Entro la fine dell’inverno, la materia organica si sarà decomposta e sarà diventata parte integrante del terreno. Si tratta dello stesso principio alla base dell’orto a lasagna, nel quale si usano strati di materia organica per far tornare il terreno fertile.

Come disinfettare il terreno prima di seminare

In alcuni casi, rigenerare il terriccio non basta. Al contrario, mischiarlo ad altro terriccio e riutilizzarlo potrebbe essere una pessima idea. Quando ci sono stati casi di malattie fungine e/o infestazioni di parassiti, è sempre meglio disinfettare tutto prima di andare avanti. I metodi sono diversi, a seconda della gravità del problema.

  • Seminare delle piante da sovescio biofumiganti, ovvero che producano essudati radicali che allontanano alcuni tipi di parassiti. Le varietà più famose sono la senape da sovescio, il tagete, l’erba morella.
  • Spargere bicarbonato o addirittura calce sul terreno, per eliminare spore portatrici di malattie fungine. Dopo averlo fatto, conviene comunque evitare di usare il terriccio per piante della stessa varietà. Inoltre, entrambe le sostanze aumentano il pH del terreno: ricordalo, se intendi usarlo per piante acidofile.
  • Far cuocere il terreno con l’acqua bollente o la solarizzazione. Nel primo caso, si versa acqua bollente sul terreno, in modo da uccidere spore e insetti. Nel secondo caso, lo si tiene al sole sotto un telo di plastica trasparente. Sono entrambi metodi estremi, dato che uccidono anche gli organismi benefici presenti nel terreno. Usali solo se non esiste un’altra alternativa.

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